Nell'ultimo periodo ho avuto un pensiero fisso, dovuto probabilmente dal fatto che non si riesce a trovare un lavoro serio che permetta una vita normale e indipendente e che garantisca la possibilità di pianificare il futuro: reiscriversi all'Università.
L'idea in effetti mi è venuta dal fatto che avendo tra le mani un titolo inutile ho pensato di bissare e portarmene a casa un altro. Come per le medaglie olimpiche, quando inizi non vorresti più smettere di prenderle. Scherzo. Mi sono riavvicinata all'università perché volevo capire esattamente quali sono i passi da muovere per avvicinarsi al tanto discusso mondo dell'insegnamento.
Ecco le mie riflessioni, se possono essere utili a qualcuno.
Sono da poco iniziati i TFA Tirocini formativi attivi che sostituendo la vecchia SSIS danno la possibilità di abilitarsi all'insegnamento per la scuola secondaria di primo e secondo livello (medie e superiori) per le persone già in possesso di una laurea magistrale. Diciamo, però, che per quest'anno, almeno, entrare sembra davvero impossibile per i più, in quanto, i posti disponibili sono davvero pochi (per esempio per la classe A061 Storia dell'arte, tra Padova e Venezia ci sono 10 posti; Filosofia e Storia 15; Matematica a Padova 15). Questa ristrettezza di ingressi forse è dovuta al fatto che a questi posti dobbiamo aggiungere le persone che entrano in soprannumero, senza dover svolgere i test preselettivi, ovvero le persone che attendevano di entrare alla SSIS e avevano già svolto la prova di accertamento, e non credo siano pochi.
Il Bando dice appunto:
Sono ammessi in soprannumero ai corsi di TFA, senza dover sostenere alcuna prova, coloro che hanno
superato l’esame di ammissione alle scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario (SSIS), che si sono iscritti e che hanno sospeso la frequenza senza aver sostenuto l’esame per l'abilitazione (ai sensi dell'art. 15, comma 17, del DM del 10 settembre 2010, n. 249), ivi compresi coloro che fossero risultati idonei e in posizione utile in graduatoria ai fini di una seconda abilitazione da conseguirsi attraverso la frequenza di un secondo biennio di specializzazione o di uno o più semestri aggiuntivi, ai sensi dell’articolo 1, comma 19, del decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca dell’11 novembre 2011.
A questo dobbiamo aggiungere che oltre ai tre test necessari per entrare verranno valutati anche i titoli, per cui chi ha solo la laurea magistrale qui, a parer mio, viene automaticamente escluso, perché per il dottorato danno 6 punti; per chi ha già prestato servizio nelle istituzioni del sistema nazionale dell’istruzione nella specifica classe di abilitazione o in altra classe, danno per 360 giorni 4 punti, da 361 a 540 giorni 6 punti, da 541 a 720 giorni 8 punti, da 721 giorni in poi 2 punti ogni 180 giorni; l'aver svolto attività di ricerca per almeno due anni, anche non consecutivi da 4 punti e per finire le pubblicazioni danno altri 4 punti.
Io credo che quindi difficilmente una persona che ha solo la laurea riuscirà a passare!
Dobbiamo aggiungere che il TFA avrà un costo che si aggira tra i 2.500 e i 3.000 euro, in alcuni casi da versare in unica soluzione. A questo bisogna aggiungere le spese di materiale didattico, eventuali spostamenti per il raggiungimento della sede dei corsi nonché dell’istituto scolastico in cui svolgere il tirocinio.
Ok, allora mi dico, se accedere all'insegnamento nella scuola secondaria è così difficile soprattutto per chi ha SOLO la laurea e non ha un lavoro molto remunerativo, abilitarsi all'insegnamento per la scuola primaria sarà più facile?
No, per quanto riguarda la scuola dell'infanzia e la primaria (materna ed elementare), è addirittura impossibile, nel senso che serve una LAUREA MAGISTRALE quinquennale a ciclo unico in scienze della formazione primaria e non ci sono altre strade. Il corso di laurea è a numero chiuso (200 posti a Padova; 100 a Verona) con test d'ammissione, al servizio orientamento dell'università di Padova mi fanno presente che da quest'anno sarà molto duro, e obbligo di svolgimento di un tirocinio ogni anno a partire dal secondo (per un totale di 600 ore), che rende il corso di laurea davvero molto impegnativo se ci aggiungiamo anche dei laboratori obbligatori per molti dei corsi.
Bè allora che fare? ricominciare una laurea quinquennale, sperando di riuscire a stare dietro a tutto e di fare anche presto, altrimenti il giorno della laurea coinciderà con quello dell'ingresso in ospizio? cercare di farsi prendere a qualche dottorato per fare punti? continuare a cercare un lavoro ignorando anche questo settore?
Pensa di illuminarmi la tutor dello sportello orientamento dell'Università e mi dice: una soluzione ci sarebbe (e io penso è la mia giornata fortunata, nonostante sia venerdì 17 perché il protettore dei disoccupati, ascoltando le mie preghiere, mi ha mandato una messaggera dall'alto che mi fornirà la tanto attesa soluzione al problema disoccupazione!!!) potresti iscriverti ad un corso di laurea a Rovigo che prepara alla figura di educatore per i bambini 0-3 (asilo nido), e poi specifica che il corso di laurea ultimamente è molto inflazionato, e che per fare quel tipo di lavoro vengono chiamate anche persone con la laurea quinquennale nominata prima ed educatori provenienti da altri settori e che non è proprio come insegnare ma ci andiamo vicino!!!
Il problema è che io, come molti altri probabilmente, sono davvero stanca di andarci vicino!
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